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#1 2021-04-08 15:28:43

pravdania
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il naso fuori

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Da qualche giorno mi trovo - mio malgrado - a esercitare nel sanatorio della città che dette gloria ad Aceto, in attesa di tornare in quella che dette gloria a Gerry Cavallo.  Borgo delizioso, non c'è che dire, se non fosse per i suoi figli: pochi al mondo sono più conformisti e mia madre li fuggì dopo il liceo.

Non servono grandi sforzi d'immaginazione per dipingersi cosa il vairus abbia fatto a queste teste, soprattutto se lavorano in un ospedale. Con grande sforzo, resisto al loro bondage-sadomaso delle vie nasali, pur patendone parecchio. La mascherina non la
sopporto, non tanto in quanto segno di sottomissione idiota, ma perché anche solo portare un orologio da polso mi fastidia (ci siamo capiti).

Per questo, oggi celebriamo il bel gesto di lasciare la proboscide fuori dalla mutanda facciale. Questo a patto di sospendere per qualche secondo pietà e carità cristiane: lo sa giusto il Padre Iddìo perché abbia messo al mondo queste servili pecore merdose, questi sceriffetti dell'idiozia; non posso saperlo io.

Tante le occorrenze in cui un membro a caso del Culto Inspiratori Anidride Carbonica (CIAC) mi rimprovera di tenere il naso fuori dalla mascherina. "Non ha senso portarla se lasci il naso fuori". Beh, lei è impareggiabile, Holmes. Quasi a vivere, ma rovesciata, la novella di Gogol, l'uomo moderno ostende il proprio naso con vergogna. Girare ignudi con la mascherina correttamente indossata susciterebbe un simile scandalo? Non resta che provare, con la bella stagione.

Tenere il naso fuori inconsapevolmente, rende il cencio satanico un orpello adatto a proteggere e irritare l'epidermide. Ne sconfigge il senso per il CIAC, che va in corto circuito. Citeremo brevemente la teoria dell'Uncanny Valley: il sistema nervoso impiega microsecondi a riconoscere se ha a che fare con un essere umano vero e proprio. Questa facoltà viene pervertita dal CIAC, che scheda col cervello chi va in giro senza mascherina con una rapidità e una sensibilità che le mille telecamere del Social Credit System non vedranno mai: arriva quindi la vecchietta passivo-aggressiva del caso. E ciò perché l'equivalenza "agisci come TV comanda = proteggi il branco" è lustra e ferma come ceralacca.

Il naso inconsapevole è segno di sanità mentale: la mitica parte rettile del cervello riconosce che non ha il minimo senso ostruire le proprie cavità. Due sposi bengalesi che aspettano l'autobus con la nasca in bella mostra suscitano dolcezza e solidarietà: è forse vero che la sopravvivenza sta entrando nel novero dei lavori che gli italiani non vogliono più fare. Quindi salutiamo questa involontaria pratica come segno che l'uomo ha un futuro, difficile ma pur sempre un futuro.

Il naso CONSAPEVOLE, invece, ha qualcosa di osceno, triste e rivoluzionario. Benvenuti nel mio mondo. Questo naso, che vorrebbe essere un gesto anarchico dirompente, solo rimpiange l'innocenza perduta del poter penzolare senza costrutti a-sociali. Naso da società segreta, ma in realtà invidioso d'immaginari e incorrotti nasi selvaggi, che giammai conobbero CIAC. Naso romantico, che attira lo sguardo morboso e non può davvero reggerlo. Naso reazionario, Naso Mishima, Naso Tolstoj. Protuberanza falsamente dimenticata fuori dal pezzo di plastica che per il CIAC legittima l'appartenenza al consesso degli uomini.

Protuberanza che attende il ritorno a casa, l'abbraccio dell'aria aperta, la funzione del pneuma. La libertà. La desidera, questo naso politico, ma la persegue davvero? Che sia il solito tirare a campare? Benedetta frogia.


è tutta colpa mia

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